Le informazioni qui riportate non sono consigli medici e pertanto potrebbero essere inesatte.
Sono il frutto di esperienze e” sentito dire”……..
TRACINE, SCORFANI,TRIGONI, SPINAROLI, MEDUSE
Camminando in riva al mare purtroppo non è così inusuale calpestare gli aculei dorsali di una tracina, o magari, può capitare andando a pesca una volta ogni tanto, di non riconoscere a colpo d’occhio uno di questi pesci che ho elencato. Potrebbe succedere (per i maschietti è consentita la toccatina di rito) di essere punti ……..anche se non l’avete vista, nel caso della puntura di una tracina nascosta sotto la sabbia, in mezzo metro d’acqua, non avrete dubbi su cosa è stato…….. un dolore acuto arriverà quasi immediatamente, la parte interessata inizierà a gonfiarsi e oltre al dolore, probabilmente compariranno formicolii, riduzione della mobilità e scarsa sensibilità nell’area intorno alla puntura. Nell’immediato sono poche le cose da fare, la prima fondamentale se siete stati punti a una mano è di togliervi immediatamente gli anelli, perché col gonfiore avrete un problema in meno (ve lo dico per esperienza diretta)……… Premere per qualche istante sulla ferita per favorire l'uscita di sangue e veleno, Intanto applicare al di sopra della zona colpita, un laccio emostatico, o qualcosa che può fungere da laccio. Lasciare il laccio per circa un’ora/due sull’arto colpito. Ricordatevi però, di allentare ogni 15 minuti la legatura fatta, per permettere il regolare flusso sanguigno. Controllare se parte degli aculei non vi siano rimasti nella carne, nel caso cercare di asportarli, poi visto che le tossine di questi pesci sono termolabili, (si inattivano con il calore) la cosa da fare è quella di immergere la parte colpita in acqua (possibilmente salata), calda, molto calda, al limite della sopportabilità,( ovviamente senza ustionarvi) e lasciarla immersa almeno per mezzora/un’ora. Quella che può sembrare una tortura in realtà è l’unica terapia per questi veleni (se non disponete di acqua calda può essere un rimedio anche la sabbia calda). Gli stessi accorgimenti sono utili anche con altri pesci con spine velenose, come trigoni scorfani e alcune meduse (per le meduse cercare di raschiare via le parti dell’animale che vi sono rimaste attaccate con qualche cosa di simile ad una carta di credito; non strofinate, non lavate con acqua dolce non usate ammoniaca).
Dopo questi provvedimenti in prima battuta, è comunque sempre buona regola consultare un medico o il Pronto soccorso.
a.b.
I PESCI PERICOLOSI:
LA TRACINA
conosciuta anche come “pesce ragno”, in genovese AGNA
Le tracine, conosciute anche come pesci ragno, appartengono alla famiglia Trachinidae, che comprende un esiguo numero di specie diffuse soprattutto nei mari europei. Precisamente, appartengono alla famiglia Trachinidae nove specie, di cui otto al genere Trachinus ed una al genere Echiichthys. Sono diffuse in Mediterraneo.............(LEGGI l' ARTICOLO) articolo tratto da: biologiamarina .eu
_________________________________________________________________________________________________
LO SCORFANO (Scorpaena scrofa)
In genovese: SCURPUNA
articolo tratto da: biologiamarina .eu
Continuiamo il nostro viaggio alla scoperta degli animali marini velenosi. Dopo aver descritto la tracina e sul da farsi in caso di puntura, scriviamo adesso degli scorfani (gruppo di pesci appartenente all'ordine Scorpaeniformes), pericolosi e decisamente fastidiosi, ma non mortali. Ad oggi non sono noti casi ufficiali di decessi correlati al contatto con il veleno degli scorfani nonostante oltre 300 incidenti all'anno segnalati solo negli Stati Uniti, soprattutto tra i pescatori (professionali e sportivi) e coloro che lavorano nell'industria della lavorazione del pesce.
Precisiamo che quando si parla di scorfani, in realtà non si intende una sola specie..........LEGGI L'ARTICOLO
_____________________________________________________________________________
IL TRIGONE (famiglia Dasyatidae) conosciuto anche come PASTINACA
in genovese: FERASSA CIUCCIA O DIAVU
Si differenziano dalle "cugine" razze della famiglia rajidae per la presenza dell'aculeo velenoso sulla coda. I trigoni sono presenti sia nel Mediterraneo sia ai Tropici, quelle del nostro mare appartengono a tre specie (Dasyatis pastinaca, D. centroura, D. violacea). La loro pericolosità è dovuta alla presenza di un aculeo posto alla base della coda. Quando l'animale è infastidito, per difesa, inarca la coda per conficcare l'aculeo nella vittima inoculando il veleno. L'aculeo seghettato provoca una ferita lacero-contusa e quasi sicuramente si spezzerò rimanendo all'interno della ferita. La ferita è seguita da forte dolore che in crescendo durerà parecchie ore, si avrà anche notevole gonfiore nella parte colpita. Conseguentemente il malcapitato può essere pervaso da estrema debolezza, senso d'angoscia e nausea, fino al collasso per vasodilatazione. Meglio rivolgersi prima possibile al pronto soccorso, che provvederà alle cure del caso.
_____________________________________________________________________________
LO SPINAROLO (Squalus acanthias)
in genovese (boh !!) pagina in costruzione
_____________________________________________________________________________
LE MEDUSE
Rhizostoma Pulmo (POCO URTICANTE) PELAGIA NOCTILUCA (MOLTO URTICANTE)
in genovese: CARNASSA
.............................................
____________________________________________________________________